di Paolo Tonalini – Notaio

Come sempre, l’inizio del nuovo anno porta alcune novità anche per quanto riguarda le norme di legge, soprattutto quelle fiscali, che cambiano con crescente rapidità. Tra agevolazioni in scadenza e nuove forme di incentivi, il 31 dicembre e il primo gennaio rimangono sempre date fatidiche. Quest’anno abbiamo assistito, per la prima volta dopo cinquantacinque anni, al mancato rinnovo delle agevolazioni per l’acquisto di terreni agricoli da parte dei coltivatori diretti, recentemente estese anche agli imprenditori agricoli professionali.

L’agevolazione per la formazione e l’arrotondamento della piccola proprietà contadina (p.p.c.), ben nota agli agricoltori, era una di quelle norme “provvisorie” che erano di fatto diventate definitive, perchè puntualmente rinnovate, alla fine di ogni anno, dalla legge finanziaria di turno. Quest’anno il rinnovo non c’è stato, e molti sono stati colti di sorpresa, perchè non se l’aspettava nessuno. Ecco allora la corsa dal notaio, negli ultimi giorni dell’anno, per perfezionare gli acquisti già concordati, ma che si sarebbero dovuti concludere nei mesi successivi.

Per un’agevolazione che scompare, eccone un’altra che ritorna, ancora una volta. Stiamo parlando dell’imposta sostitutiva per la rivalutazione dei terreni (agricoli ed edificabili) e delle partecipazioni sociali. Dopo il successo dell’ultima edizione, conclusa nell’ottobre 2008, la riapertura dei termini si è fatta attendere a lungo, per più di un anno, ma è finalmente arrivata. Con il 2010 si potrà ancora rivalutare i terreni con una perizia giurata pagando “solo” il 4%, con grandi benefici in caso di futura vendita. Per le partecipazioni in società l’imposta è invece confermata al 2%. La perizia deve essere asseverata dal notaio (o in tribunale) entro il 31 dicembre 2010. Il valore deve essere riferito al primo gennaio 2010.

Con l’anno nuovo è cambiato anche il tasso di interesse legale, che dal 3% scende all’1%, allineandosi al livello minimo raggiunto dai tassi di interesse bancari (come è noto, l’euribor è da parecchi mesi ancora più basso). Oltre a svolgere l’importante funzione di determinare l’ammontare degli interessi dovuti in mancanza di una diversa pattuizione, il tasso legale trova applicazione anche nel calcolo del valore degli usufrutti e delle rendite. Il valore dell’usufrutto vitalizio dipende dalle probabilità di sopravvivenza dell’usufruttuario, e quindi non è influenzato dalla variazione del tasso legale. L’usufrutto vitalizio, infatti, vale tanto più quanto l’usufruttuario è giovane, e il suo valore si calcola sulla base di tabelle statistiche sulla durata media della vita.

L’usufrutto a tempo determinato, invece, viene determinato proprio in base all’interesse legale. Si tratta infatti di stabilire il valore di un capitale che rende un interesse per un determinato numero di anni. Dal confronto tra le rispettive tabelle si può stabilire quando è più conveniente costituire un usufrutto vitalizio o un usufrutto a tempo determinato. Per conoscere le nuove tabelle di calcolo dell’usufrutto dovremo però aspettare l’approvazione definitiva dei nuovi coefficienti con decreto ministeriale.